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Mimmo Paladino a Villa Pisani


A Villa Pisani, l’artista ha immaginato un percorso in cui il visitatore incontra le sue sculture, collocate come presenze che abitano il parco e conferiscono all’ambiente un’atmosfera sospesa e senza tempo. Partendo dagli scudi e dal “vulcano”, che trasformano i cortili interni in palcoscenici surreali, il percorso si snoda lungo l’intero giardino settecentesco, in cui le opere di Paladino dialogano con le sculture neoclassiche. Un gruppo di venti sculture in pietra, che decoravano il cortile del MART di Rovereto in occasione della sua recente inaugurazione, accolgono chi entra nel parco in un ideale abbraccio, che rievoca certe soluzioni animate dell’architettura di Bernini. I “Dormienti”, che richiamano i calchi degli abitanti di Pompei, segnano la vasca centrale e il labirinto, dove il percorso enigmatico si conclude con un incontro sorprendente. Superando l’Elmo all’interno dell’esedra, ideale centro prospettico del giardino e fulcro della mostra, si passa alla Riserva degli agrumi, dove l’artista espone alcune tra le tele più significative realizzate negli ultimi anni (courtesy Galleria Stein, Milano). Si tratta di dipinti “monumentali” in cui è possibile apprezzare e comprendere la grande libertà creativa del maestro, capace di creare mondi e contesti di grande suggestione. La mostra si conclude idealmente nel Salone del Tiepolo, nel cuore della villa, dove Paladino ha collocato una scultura enigmatica, ispirata al busto d’argento di San Gennaro conservato nella Cattedrale di Napoli. Il Santo è un volto dai caratteri essenziali protetto da una teca in cristallo dalla forma irregolare, versione moderna di un reliquiario tradizionale. Ogni opera di Paladino si presenta come una domanda rivolta all’osservatore, che ritrova sempre alcuni dettagli familiari, riferimenti presenti nella propria cultura e nel proprio vissuto. Rese essenziali dall’assenza di dettagli e particolari (sculture senza gambe, corpi senza anima, teste senza corpo), queste presenze non accennano ad alcuna risposta consolante, ma indicano un percorso di riflessione in cui ogni individuo può ritrovare il proprio personale itinerario.

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